Massimiliano Giornetti, direttore creativo di Salvatore Ferragamo

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Dopo la collaborazione per Sofia Straws, Francesca Pasquali e Salvatore Ferragamo hanno creato un nuovo progetto in occasione della Milano Fashion Week 2016. Intervistiamo Massimiliano Giornetti, che ha scelto ancora una volta l’arte di Francesca per esaltare le collezioni della casa di moda.

La collaborazione tra Salvatore Ferragamo e l’arte contemporanea è un aspetto centrale della Vostra casa di moda. Necessità di ispirazione costante, desiderio di stupore e passione per la bellezza. Oggi affidate a Francesca Pasquali l’allestimento della boutique in Via Montenapoleone a Milano: cosa vi aspettate da questo progetto?

Sono molto fiero di questa collaborazione con Francesca, una cara amica oltre che una delle esponenti di spicco della nuova generazione di artisti internazionali. Ho fortemente voluto questa collaborazione perché volevo che Francesca esprimesse attaverso la visione d’artista, la sua personale interpretazione della creatività Ferragamo. Salvatore Ferragamo e arte è un rapporto che risale già agli arbori della storia della maison:  Salvatore  stesso seguendo la sua infallibile intuizione ,  affidava già nel 1929 la creazione del logo al pittore futurista Lucio Venna, prima di infinite collaborazioni  che negli anni hanno reso imprescindibile il legame con l’arte che tutt’oggi è fondamentale della nostra creatività e comunicazione. Francesca  condivide moltissimo della nostra estetica. Come nelle nostre creazioni, la sua arte   ricerca costantemente  una bellezza mai ovvia, un’ossessiva attenzione alla perfezione del dettaglio, una  forma che  diviene  sostanza e  si esprime in modalità colta e raffinata. Come Salvatore, Francesca ha la facoltà  di nobilitare materiali poveri ed inusuali: cannucce e setole, esattamente come Salvatore che creava scarpe con il filo di nylon delle lenze delle canne da pesca , carte delle caramelle, raffia  e sughero dimostrando che la bellezza e l’unicità  risiedono ovunque, ma soltanto il vero artista riesce a scoprirla.

La manualità, l’importanza dell’artigianalità, l’attenzione al dettaglio: in una parola, il fare bene le cose. Questo forse il punto in comune più sottile, e profondo, tra la giovane artista Francesca Pasquali e il mito di Salvatore Ferragamo. Che ne pensa?

Sono perfettamente d’accordo.  Trovo che oggi più che mai l’artigianalità abbia un’importanza vitale in moltissimi settori, primo di tutti la moda. L’unicità e la possibilità di un’esecuzione lenta ed accurata sono diventate le nuove frontiere del lusso. L’importanza del saper fare, la cultura del dettaglio continuamente controllato, la custodia di una tradizione che ci rende unici al mondo, l’importanza delle botteghe artigiane, dove tramanda ancora on sapere antico, le maestranze, la bravura dei nostri maestri pellettieri sono una risorsa che non ha uguali. In una cultura destinata alla globalizzazione, la vera differenza potrà essere soltanto il valore insostituibile dell’artigianato.